di S.A.M.
illustrato da Irene Cavalchini

Lo scrittore scrive, questo è un dato di fatto. L’autore crea, l’indiscutibilità dell’arcano nel creare consiste nel far vivere un sentito in immagini e suoni. Quest’opera che vi apprestate a leggere è creata da un autore, non un semplice scrittore che usa la parola come fosse un’esteriorità intercambiabile, ma un vivifi- catore di senso. Un burattinaio che manovra le sagome legate ad un filo. Le sagome impersonano le parole, i fili che permettono il movimento, rappresentano il legame d’esperienza tra l’autore e il senso dei vocaboli, poiché se l’autore non comprendesse l’intercessione tra la pa- rola e il significato, non potrebbe produrre movimento. Un autore contemporaneo che penetra mediante la poesia l’aspetto allegorico di una realtà martoriata sino al ridicolo. Viviamo in un secolo che risulta essere l’intervallo pubblicitario tra uno scandalo sessuale e un reality. Un autore che sprofonda il bisturi in un cadavere che non consente autopsia. Il tentativo di compren- dere l’esatto opposto rispetto la propria posizione d’esistenza, decade di fronte all’assenza di alternativa. Emuli che approfondiscono il trucco per celare l’orrore. Ma il trucco cede con il trascorrere delle ore e il limite della carne si rivela nella sua totale estraneità al mondo in vigore. La raccolta di poesie di Sam è un alibi per chiunque voglia assentarsi dalla mancanza di alternativa. Un alibi che spinge all’azione di se stessi nel pre- sentarsi in sostanza e non in forma.