Descrizione
Lucenti di Uduvicio Atanagi, illustrato da AkaB
In quel paese perso nella campagna toscana si dice che i Lucenti siano sempre destinati a tornare lì, a quel podere, inesorabilmente trascinati da qualcosa di più grande di loro. Si dice anche che Mino, il ragazzo dei Serrani, passi gran parte delle sue giornate immerso nelle pozze di fango, invece che giocare con gli altri ai videogiochi. Lucio invece sparisce all’interno del bosco per giorni interi e quando ritorna i suoi vestiti sono lacerati. C’è come una forza che agisce su quel paese, qualcosa che c’entra col bosco e che non fa crescere più nulla in quei luoghi; forse quel paese è davvero maledetto. Irma, una delle anziane che vive lì, racconta storie di donne che portavano il suo stesso nome. E poi c’è il buio, anche quando la luce lo nasconde, mosso da una forza insaziabile. Le generazioni si danno il cambio, le epoche scorrono, ma una cosa sembra non cambiare mai: la volontà di un uomo non sarà mai abbastanza, le sue radici lo tratterranno sempre nella terra che lo ha creato.
Mino nel fango sfugge da tutto, fino a quando in paese non arriva una estranea dallo sguardo familiare. A quel punto, forse, l’abbraccio intenso di quel fango non gli basterà più per sentirsi protetto.
Rassegna stampa
” Un piccolo gioiello editoriale che consiglio solo ai lettori più smaliziati. Quelli che, per intenderci, non hanno paura di dormire senza bacchetta.”
Marco Mogetta Blog/Il fatto quotidiano
“In Lucenti l’orrore è semplicemente quello che è, uno stato delle cose, e si unisce a un’ossessione, una litania, che diventa paesaggio e poi obbiettivo finale.”
Paper Moon
“Le atmosfere cupe, ferme, asfissianti della provincia sono soltanto una fine pellicola che copre un baratro oscuro, dominato dallo Strano, il weird lovecraftiano che rieccheggia nelle pagine, dal Male, che forse male non è, ma è semplice ordine naturale delle cose. ”
Radical Ging
Lucenti fra i 5 libri da leggere a luglio 2018 secondo Panorama
Panorama
“Lucenti è una storia fantastica e nera, una favola moderna la cui morale è racchiusa forse nell’archetipo delle emozioni umane. Un’esposizione ancestrale di presagi e carne, di violenza, di scoperte e paure.”
Iyezine
“Pochi in Italia sono gli scrittori viventi in grado di conferire alla scrittura una forza espressiva che vada al di là di pochi trucchi retorici. Atanagi ricorda José Saramago e la sua scrittura orale, quella continua altalenante ripetizione a catena di parole, concetti, metafore: uno stile difficilissimo da dominare, anche solo da imitare.”
Pulp Libri