di C.J. Emulo
illustrato da Irene Cavalchini, Fabio Tonetto, Sintolabile, Seltz, Aiko
Il viaggio è un tramite. Per descrivere le proprie impressioni sul mondo e su sé stessi. Sulla vita vissuta delle persone incontrate. Incontri fortuiti. Volti. Lingue e dialetti diversi. Gli arrivi. Le nuove partenze. Il viaggio vissuto come cambiamento. Conversazioni rubate. Pensieri e parole. E poi le immagini. I paesaggi. Lo scorrere del tempo nello spazio.
C.J. Emulo
E poi c’è molto altro ancora. Il gusto di sentirsi raccontare un aneddoto, a voce, come quando incontri un amico e gli è successo qualcosa che ha bisogno di condividere. Però un racconto strano. Di quelli che fanno ridere e che pensi di dimenticare subito perché in fondo sono solo degli aneddoti. E poi invece ti restano in testa. Perché questi sono racconti che lasciano l’amaro in bocca, in grado di porre domande che restano dentro, che lasciano una traccia e che continuano sottopelle e con discrezione a porre domande sul mondo in cui viviamo e su come lo viviamo. Un mondo in cui il viaggio è solo un tragitto da percorrere per raggiungere una meta dimenticando l’unicità e la bellezza del viaggio in sé per sé. Una narrazione che ti sa mettere subito a tuo agio, che ti sa portare con lei nelle situazioni di cui ti racconta e che quando finisce, finisce solo sulla carta, per continuare nella nostra testa anche se non ci pensiamo. Il bisogno di raccontare e condividere, il bisogno di ascoltare.